Sei nella sezione: I SUONI DELLA PREISTORIA |
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I Suoni della Preistoria| La ricerca | Strumentario sonoro | Attività svolta | Rassegna stampa | | ||
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La nostra musica in formato digitale MP3 (320 kbps) o in FLAC |
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Nelle origini della musica, in particolare nell’invenzione degli
strumenti musicali, la fase principale della sperimentazione è situata
nella preistoria dell’umanità. |
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Reperti archeologiciReperti archeologici del Paleolitico superiore europeo segnalati come possibili strumenti musicali : sonagliere di conchiglie, raschiatori, fischietti, flauti e rombi in osso. Da Otto Seewald, L.E. Piette, E. Anati, H. Pedemors |
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Materie
sonore - Pietre,
conchiglie, ossa e corna , sono i principali materiali sopravissuti
del Paleolitico Superiore. |
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Ricostruzione di ornamenti-sonagliere realizzati dal Luce Maioli (a sinistra ) da una serie di collane formate da conchiglie del Paleolitico superiore dei Balzi Rossi, da Rivière, 1887 (a destra) Conchiglie sonagliereNella cultura Cro-Magnon si trovano un gran numero di conchiglie bucate, impiegate come ornamenti sonori. Nelle caverne e nei ripari della Liguria, in particolare ai Balzi Rossi, e nel Finalese sono state trovate sepolture di uomini, donne e bambini che indossavano centinaia di conchiglie, disposte come braccialetti, cavigliere, collane, cuffie, cinture e gonnellini. |
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FischiettiOssa di uccelli - Prototipi di
fischietti e flauti in ossa di uccelli Falangi |
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fig. 1 |
fig. 2 |
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Fig. 1- Falange di renna da Laugerie-Haute, Les Eyzies-de-Tayac,
Dordogna, Francia - Solutreano |
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fig. 3 |
fig. 4 |
fig. 5 |
StalattitiFrammenti di stalattiti con canale naturale all’interno, detto meàto. Si possono impiegare come fischietti. Paolo Graziosi, grande studioso del secolo scorso, segnalò un fischietto del genere presente al Museo di Mentone in Francia, nel suo libro dedicato ai Balzi Rossi edito nel 1976. |
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I flauti più antichi |
Si è tanto parlato del frammento di osso di giovane
orso delle caverne datato 43.000 anni fa, rinvenuto a Divje Babe in Slovenia
(fig. 1) come un possibile pezzo di flauto realizzato dall’uomo
di Neandertal. Ma essendo un “pezzo” unico, culturalmente
isolato, per molti specialisti resta dubbio. Mentre l’evidenza
di una cultura dei tubi di osso di grandi uccelli impiegati come flauti
con i buchi delle dita compare circa 40.000 anni fa, come testimoniato
da diversi reperti, tra cui il flauto di Isturitz (fig. 2) di 38.000
anni fa. Questo è il flauto che viene indicato come il più antico. |
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Fig. 5 - In questa tavola, dell’inizio del XX secolo, da L.E. Piette, sono rappresentati dei tubi in ossa di uccelli del Paleolitico Superore, dalla grotta di Rochebertier, Placard, Larochefoucault (Charente). Vengono indicati come possibili fischietti e flauti. Sinora non sono mai stati ben compresi, studiati e valutati, come numerosi reperti del genere presenti nei musei e nelle collezioni private. |
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Un eccezionale
flauto acuto in osso d’aquila, |
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Materiale :
Osso dell’ala (cubito – ulna) dell’Aquila Reale dell’ Himalaya |
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1 – Scheletro d’aquila
con indicata la posizione del |
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Note musicali che si ottengono dall’osso d’aquilaImpiegato come tromba : Fa
+ tubo aperto : Mi Mib Sib Mib Sol Sib Le note sono ricavate in rapporto
con il LA 440 Hz. |
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Rombi volantiDal 1974, Walter Maioli, studia, raccoglie, costruisce, sperimenta e
dimostra i rombi volanti, dando vita ad una collezione unica di strumenti
provenienti da tutto il mondo. |
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La Venere del CornoLa figura della Venere preistorica
. L’archetipo della grande Madre, della Dea Fortuna (tuttora di
gran voga) dispensatrice di vita e abbondanza, come la cornucopia che
l’accompagna. |
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Rara raffigurazione di un personaggio che sembra suonare un arco musicale, oppure un flautoTra le prime incisioni e pitture rupestri del Paleolitico superiore si trovano migliaia di raffigurazioni di animali, mentre sono rarissime le figura umane, e in prevalenza sono zoomorfe. Le rappresentazioni di strumenti musicali e musicisti sono praticamente quasi assenti, rari e discussi sono i pochi reperti. Nel sud della Francia sono state trovate una decina di rappresentazioni di figure antropozoomorfe definiti “sciamani danzanti” , tra questi il famoso personaggio della Grotta dei Trois Frères, che mimetizzato tra gli animali, sta saltellando. Raffigurazione che è sempre stata oggetto di attenzione da parte degli studiosi di preistoria non solo perché si trova in un insieme di incisioni sovrapposte in tempi diversi, ma anche per l’oggetto che tiene accostato alla bocca, il quale ha suggerito l’ipotesi che si trattasse di un’ arco musicale suonato con la bocca, uno strumento largamente impiegato dai popoli di cultura primitiva, che lo suonano in diversi modi tra cui pizzicando la corda con le dita, oppure percotendo la corda con una bacchetta (freccia), la bocca funziona come cassa di amplificazione, straordinari e affascinanti sono i giochi di micro armonici che si possono ottenere. Una seconda possibilità è che l’oggetto possa essere un flauto, in questo caso il personaggio saltellante decisamente ricorda il Kukupeli, il mitico flautista, portatore di cultura, presente nelle incisioni rupestri preistoriche del Nord America. |
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In conclusione, dopo trent’anni e più di sperimentazioni posso affermare che gli strumenti musicali preistorici hanno delle straordinarie qualità acustiche che vanno letteralmente oltre quelle dei normali strumenti musicali. Possono produrre e suggerire musiche dai suoni microscopici , impalpabili e sottilissimi, personali, come quelli delle pietre sfregate o degli archi a bocca sino a giganteschi boati che entrano nel paesaggio. Frequenze sonore estreme dagli infrasuoni dei rombi agli ultrasuoni di sonagliere di conchiglie e fischietti. Walter Maioli |
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Walter Maioli autore del libro : “Le Origini: Il suono e la musica” Jaca Book, Milano - 1991 |
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Lo strumentario preistorico fa parte
della ampia collezione di strumenti musicali |
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