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scacciapensieri da libro

Lo scacciapensieri in Italia

Storia –produzione- vendita

Dalle origini preistoriche, lo scacciapensieri forse era presente come gioco in Egitto e nella Roma imperiale ma non esistono finora prove certe. Di sicuro era ampiamente usato nel medioevo. In Italia lo scacciapensieri ha avuto in passato una diffusione pressoché omogenea al nord come al Sud e nelle isole. E’ anche esistito un importante centro di costruzione industriale in Piemonte nella Valsesia, Vercelli , attivo a partire dal XVII secolo fino alla prima metà dell’800, con una produzione giornaliera di 5000 strumenti venduti in Europa, Africa e America. La produzione è cominciata a calare e nel 1860 in poi, l’attività si è andata del tutto estinguendosi.
Da strumento popolare nazionale progressivamente viene sostituito, soprattutto dalle armoniche a bocca di produzione tedesca., così diviene strumento tipicamente locale e da cinquantanni è presente solo in Sicilia, Sardegna, Campania, e Calabria dove è ancora, pur raramente, costruito artigianalmente .
Ora basta entrare nei negozi di strumenti musicali in tutta Italia per scoprire che tutti gli strumenti in commercio sono di produzione tedesca e austriaca, nonostante  sino ad due decenni fa  avevamo in commercio scacciapensieri italiani molto validi e raffinati a prezzi unici.
Tra quelli prodotti artigianalmente a livello estetico folcloristico, che sono la maggioranza, soprattutto in Sicilia e Sardegna, pochi sono gli strumenti che suonano bene.
Occorre ritrovare “un’artigianato d’arte” in grado di produrre pezzi unici di qualità, il mercato esiste.

Il marranzano

Il marranzano, presente in Sicilia dall'epoca tardo medievale, in realtà è uno strumento molto più diffuso di quanto crediamo.
Conosciuto in Europa già dal XIV secolo ha conosciuto una particolare diffusione in Europa centrale nel corso del 1700/1800, specie in area Tedesca. Chiamato maultrommel in Germania e italian jew's harp in Inghilterra, in realtà è anche noto in Francia con il nome guimbarde, e nei paesi baschi con quello di muxukitarra (chitarra di bocca). Con caratteristiche molto simili lo strumento è presente anche in Indonesia e in Vietnam. Le origini pare infatti ci portino tra l'Asia Orientale e Sud-Orientale, e i modelli più antichi, erano probabilmente costruiti in canna di bambù, proprio come quelli che attualmente si possono trovare in quelle aree. In Sicilia il marranzano tuttavia presenta delle caratteristiche costruttive che lo fanno distinguere da tutti gli altri modelli di scacciapeniseri. Purtroppo la musica generata dal marranzano è stata nel tempo associata alla malavita locale, - anche per l'accostamento fatto nell'ambito di alcuni film molto noti-, e questa fama ha portato a svilire il vero valore culturale dello strumento che pare ormai essere relegato alla categoria del souvenir caratteristici, complice anche la quasi totale scomparsa degli antichi artigiani che producevano strumenti di qualità.
Oggi il suono dello scacciapensieri sta conoscendo momenti di rivalutazione all'interno di un contesto musicale europeo, ed è sempre più inserito in circuiti di innovazione e sperimentazione in campo jazzistico e della musica elettronica.

http://www.fotoartearchitettura.it/Multimedia/Sicilia/curiosita/marranzano.html

 

Il suono è ronzante, arcaico, fondamentalmente monotono (nel senso dell'unica "nota fondamentale"). Oggi è abbastanza raro e poco utilizzato nei moderni brani musicali. Il brano più famoso con lo scacciapensieri in primo piano è sicuramente quello previsto da Ennio Morricone nella colonna sonora di un famoso western all'italiana.

Club L’Angolo dello Scacciapensieri©
The Mouth harp corner© - Walter Maioli e Il Centro del Suono

 

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